venerdì 29 aprile 2011

Norwegian Wood

AUTORE: Haruki Murakami
GENERE: Romanzo di formazione

TRAMA:
Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Il romanzo è un lungo flashback, narrato in prima persona dal protagonista Watanabe Tōru. Su un aereo atterrato ad Amburgo al suono di Norwegian Wood dei Beatles Watanabe ricorda con precisione un fatto avvenuto diciassette anni prima e che ha segnato la sua giovinezza: . l'incontro casuale con Naoko la fidanzata di Kizuki, il suo unico amico, morto suicida pochi mesi prima. Il ricordo di Naoko sarà lo spunto per ripercorrere i difficili anni dell'università. L'amore impossibile per la stessa Naoko, poi ricoverata in un istituto psichiatrico e quella per Midori compagna di corso all'università con una vita provata da lutti familiariNorwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui. 

INCIPIT:
Avevo trentasette anni, ed ero seduto a bordo di un Boeing 747. Il gigantesco velivolo aveva cominciato la discesa attraverso densi strati di nubi piovose, e dopo poco sarebbe atterrato all'aeroporto di Amburgo.
La fredda pioggia di novembre tingeva di scuro la terra trasformando tutta la scena, con i meccanici negli impermeabili, le bandiere issate sugli anonimi edifici dell'aeroporto e l'insegna pubblicitaria della BMW, in un tetro paesaggio di scuola fiamminga. E' proprio vero: sono di nuovo in Germania, pensai.
Quando l'aereo ebbe completato l'atterraggio, la scritta "vieteto fumare" si spense e dagli altoparlanti cominciò a diffondersi a basso volume una musica di sottofondo. Era Norwegian Wood dei Beatles in un'annacquata versione orchestrale. Come sempre mi bastò riconoscerne la melodia per sentirmi turbato.
Anzi, questa volta ne fui agitato e sconvolto come non mi era mai accaduto prima.

Nel tentativo di calmarmi, mi piegai coprendomi la faccia con le mani e restai assolutamente immobile. Dopo qualche istante la hostess tedesca si avvicinò e mi chiese in inglese se mi sentissi male. Non è nulla, risposi, solo un giramento di testa.
- Davvero non posso fare niente per lei?
- Davvero, non è nulla. Grazie, - dissi.
La hostess mi sorrise e si allontanò. La musica di sottofondo era adesso un pezzo di Billy Joel. Sollevai il viso, e mentre guardavo le nuvole scure sospese sopra il Mare del Nord, la mia mente andò a tutte le cose che avevo perduto nel corso della vita. Il tempo passato, le persone morte o mai più riviste, le emozioni che non possono rivivere.
Fino a quando l'aereo non si fu completamente arrestato e i passeggeri non si slacciarono le cinture e cominciarono a prendere borse e soprabiti dai bagagli, rimasi tutto il tempo in quel prato. Assaporavo il profumo dell'erba, sentivo il vento sulla pelle e  gridi degli uccelli. Era l'autunno del 1969, e di lì a poco avrei compiuto ventanni.
La hostess di prima tornò, si sedette nel posto accanto al mio e mi chiese: - Tutto bene?
- Sto bene adesso, grazie. All'improvviso mi era venuta un po' di malinconia, - dissi sorridendo. - Tutto qui.
- Capisco. Succede anche a me qualche volta, - rispose lei.
Scosse un po' la testa, si alzò e con un sorriso molto carino mi disse: - Le auguro buon viaggio. Auf Wiedersehen.
Auf Wiedersehen, - dissi io. 

1 commento:

  1. Bravi! Adoro Murakami e mi auguro che in futuro vi occuperete anche di altri suoi romanzi... Tra i miei preferiti "L'uccello che girava le viti del mondo", ma anche Kafka sulla spiaggia...

    Buona settimana ragazzi!!

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