sabato 23 aprile 2011

La solitudine dei numeri primi


AUTORE: Paolo Giordano
GENERE: Romanzo di formazione

TRAMA:
Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. La lasciamo sulla neve credendo che morirà assiderata. Invece si salva, ma resterà zoppa e, soprattutto, segnata per sempre. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi compagni e, per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che lei lo aspetterà. Mattia non ritroverà più Michela. In quel parco, Michela si perde per sempre. Le vite di Alice e di Mattia, due esistenze segnate, si incroceranno. Diventeranno, Alice e Mattia, adolescenti, giovani, adulti.

INCIPIT:

Alice Della Rocca odiava la scuola di sci. Odiava la sveglia alle sette e mezzo del mattino anche nelle vacanze di Natale e suo padre che a colazione la fissava e sotto il tavolo faceva ballare la gamba nervosamente, come adire su, sbrigati. Odiava la calzamaglia di lana che la pungeva sulle cosce, le muffole che non le lasciavano muovere le dita, il casco che le schiacciava le guance e puntava con il ferro sulla mandibola e poi quegli scarponi, sempre troppo stretti, che la facevano camminare come un gorilla.«Allora, lo bevi o no questo latte?» la incalzò di nuovo suo padre.Alice ingurgitò tre dita di latte bollente, che le bruciò prima la lingua, poi l’esofago e lo stomaco.«Bene. E oggi fai vedere chi sei» le disse.E chi sono?, pensò lei.Poi la spinse fuori, mummificata nella tuta da sci verde, costellata di gagliardetti e delle scritte fluorescenti degli sponsor. A quell’ora faceva meno dieci gradi e il sole era solo un disco un po’ più grigio della nebbia che avvolgeva tutto. Alice sentiva il latte turbinare nello stomaco, mentre sprofondava nella neve con gli sci in spalla, che gli sci bisogna portarseli da soli, finché non diventi talmente bravo che qualcuno li porta per te.

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