giovedì 26 gennaio 2012

Nebbia Rossa

AUTORE: Patricia Cornwell
GENERE: Romanzo

TRAMA:

Kay Scarpetta deve incontrare alla Georgia Prison for Women una detenuta colpevole di reati sessuali e madre di un diabolico killer. Kay è determinata a far parlare la donna per scoprire che cosa è davvero successo al suo vice, Jack Fielding, ucciso sei mesi prima. È una ricerca personale e anche professionale, dal momento che Kay sta seguendo un'indagine che riguarda una serie di macabri crimini che lei è convinta abbiano a che fare anche con la morte di Jack Fielding. L'uccisione di un'intera famiglia a Savannah, una giovane donna nel braccio della morte e una catena di altre morti inspiegabili sembrano essere tutti collegati fra loro. Ma chi c'è dietro tutto questo e perché? Kay Scarpetta scopre presto che questo è solo l'inizio di qualcosa di più terribile: un complotto terroristico internazionale. E lei è l'unica che può fermarlo.

INCIPIT:
La ferrovia taglia l’asfalto screpolato della strada che porta in quella regione degli usa chiamata Low country. Mentre passo sopra i binari arruginiti di un colore che mi ricorda il sangue rappreso, penso che forse dovrei tornare indietro, invece di proseguire verso il gpfw, il carcere femminile della Georgia. È giovedì 30 giugno e mancano pochi minuti alle quattro: farei ancora in tempo a prendere l’ultimo volo per Boston. Ma so già che non lo farò.
In questa zona, lungo la costa della Georgia, si alternano fitti boschi, vaste praterie e paludi attraversate da rigagnoli e canali su cui volano bassi egrette e aironi. Dai rami degli alberi pende la barba del frate e dal sottobosco spunta infestante il kudzu; cipressi giganti, dai tronchi nodosi e contorti, paiono creature preistoriche che avanzano lente nelle paludi.
Non ho visto alligatori né serpenti, ma sono certa che ce ne sono parecchi. Si saranno nascosti, spaventati dal rumore della mia marmitta.
Non so come ho fatto a finire su questo ingombrante trabiccolo bianco, che non tiene la strada e puzza di fritto, di fumo di sigaretta e anche un po’ di pesce marcio. Al mio assistente, Bryce, avevo raccomandato di prenotare una berlina di media cilindrata, sicura e affidabile, con airbag e gps, preferibilmente una Volvo una Camry.
Quando all’aeroporto mi si è presentato un ragazzo con un furgone privo di condizionatore e senza neanche una cartina a bordo, gli ho detto che doveva esserci un errore, che doveva avermi portato il mezzo destinato a qualcun altro. Lui però mi ha fatto vedere che sul contratto c’era il mio nome, Kate Scarpetta.
Ho ribattuto che io mi chiamo Kay, non Kate, e che non mi importava se sul contratto c’era il mio cognome: non era quello il veicolo che avevo prenotato.
Il ragazzo, in canottiera, bermuda e scarpe da pesca, molto abbronzato, si è scusato a nome della Lowcountry Concierge Connection: non sapeva che cosa fosse successo, forse un problema al computer. Avrebbe certamente provveduto a procurarmi la vettura che avevo richiesto, ma purtroppo ci sarebbe voluto un po’ di tempo: non era sicuro di riuscire a evadere la richiesta in giornata.
E' andato tutto storto da quando sono partita.
Mi pare di sentire mio marito, Benton, che bisbiglia: " Te l'avevo detto!". me lo rivedo, ieri sera, appoggiato al tavolo di travertino della cucina, alto, snello, folti capelli grigi, la faccia scura. Abbiamo bisticciato perché non voleva che venissi qui. Ho ancora un po' di mal di testa...non so perché certe volte mi convinco che mezza bottiglia di vino possa servire a fare pace. So benissimo che non è vero. Forse ne abbiamo bevuto addirittura più di mezza. Era un pttimo pinot grigio, limpido, leggero, con un lieve retrogusto fruttato.
L'aria che entra dal finestrino è calda e densa e ha l'odore pungente e solforoso di foglie marce, fango e acqua stagnante. Prendo una curva in pieno sole con il furgone che sussulta e vedo alcuni avvoltoi dal collo rosso che beccano qualcosa in mezzo alla strada. Si alzano lentamente in volo, battendo le grosse ali, e io sterzo per non passare sopra la carcassa di un procione che emana un tanfo putrido a me ben noto. I morti puzzano tutti allo stesso modo, che siano uomini o animali. Riconosco a distanza l'odore della morte e, se scendessi a controllare, probabilmente saei in grado di identificare la causa del decesso di quella povera bestia, quando è avvenuta, le circostanze del suo investimento e magari anche il tipo di veicolo.


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